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IL RISCHIO RADON NEI LUOGHI DI LAVORO

IL RISCHIO RADON NEI LUOGHI DI LAVORO

La valutazione dell’esposizione al gas Radon 

Il rischio radon nei luoghi di lavoro

Il Radon è un gas naturale radioattivo estremamente pericoloso per la salute umana e rappresenta, dopo il tabagismo, la seconda causa di tumore al polmone nel mondo. 

Non esiste una soglia di concentrazione al di sotto della quale l’esposizione al Radon non presenti dei rischi, poiché anche a basse concentrazioni può causare un aumento del rischio di insorgenza del tumore ai polmoni: per questo motivo è necessario che le concentrazioni indoor siano le più basse possibili. 

Il Radon si origina nel sottosuolo e riesce a risalire in superficie arrivando al livello del suolo ed entrando negli edifici dove, accumulandosi, può diventare estremamente pericoloso per la salute umana. 

La sua presenza e permanenza negli ambienti interni quindi è molto preoccupante, perché può raggiungere livelli di concentrazione particolarmente alti. 

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La normativa 

Il D.lgs. 31 luglio 2020 n. 101 inerente alla protezione dal gas Radon, ha abrogato il precedente decreto in materia di radiazioni ionizzanti e ha riorganizzato e armonizzato la disciplina sulla radioprotezione, integrando in un’unica normativa sia il tema della protezione dei lavoratori in ambito professionale e sia quello della protezione della popolazione nelle abitazioni civili. 

La nuova normativa modifica diversi aspetti in materia, tra i quali gli obblighi a cui un esercente deve adempiere in materia di sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti: tra questi vi è l’esecuzione del monitoraggio della concentrazione media annua di radon nei locali sotterranei, con permanenza di persone, adibiti a luogo di lavoro in deroga all’Art.65 del D.Lgs. 81/08

Gli obblighi del datore di lavoro per l’esposizione al Radon

Il D.lgs. 101/2020 stabilisce che, entro dodici mesi dalla sua entrata in vigore, l’Italia deve adottare un nuovo piano nazionale d’azione per il Radon sulla base del quale le regioni dovranno individuare le aree prioritarie per la riduzione dei livelli di concentrazione di gas Radon in aria. 

La valutazione del rischio si compone del monitoraggio delle concentrazioni medie annue di attività di Radon in aria, della valutazione degli esiti con la relazione tecnica del servizio di dosimetria e, se i risultati lo richiedono, dell’individuazione di azioni correttive e l’introduzione di misure di gestione del rischio. 

Il datore di lavoro, in particolare, deve provvedere alla valutazione dell’esposizione al rischio Radon qualora vi sia la presenza di: 

  • luoghi di lavoro sotterranei; 
  • luoghi di lavoro in locali semi sotterranei o situati al piano terra, localizzati in aree considerate prioritarie stabilite a livello regionale; 
  • specifiche tipologie di luoghi di lavoro identificate nel piano nazionale d’azione; 
  • stabilimenti termali. 

Infine, la valutazione deve tener conto delle particolarità degli ambienti di lavoro e del tempo di permanenza medio di eventuali lavoratori. 

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